Guerra di Gaza | Reazioni alle azioni di Israele: davvero inaccettabili
Non so cosa mi renda più disperato: la situazione in Medio Oriente o le reazioni ad essa. Mentre leggete queste righe, il governo israeliano continua i suoi attacchi a Gaza City, la Cisgiordania è ora ufficialmente occupata e innumerevoli civili continuano a morire. Per alcuni format giornalistici, niente di tutto questo vale più la pena di essere raccontato. L'effetto abitudine si instaura nelle redazioni almeno con la stessa rapidità con cui si instaura per il resto della popolazione. Ciononostante, ci sono alcuni fenomeni nel giornalismo e nelle reazioni politiche che trovo difficili da sopportare.
Quando Vladimir Putin viene ritualmente presentato come un "criminale di guerra" (cosa che trovo fattualmente corretta), come se si trattasse di un titolo come "Cancelliere tedesco", mi chiedo quale titolo meriti Benjamin Netanyahu, che viene doverosamente presentato come "Primo Ministro". Se Greta Thunberg non è insensibile come il 99% dei suoi simili e fa ancora una volta parte di una flottiglia di aiuti per Gaza, dobbiamo forse fare psicologia sulle possibili motivazioni di questa donna? Quando afferma che "una missione come questa non dovrebbe esistere" perché i governi del mondo non stanno facendo abbastanza "per far rispettare il diritto internazionale, prevenire i crimini di guerra e prevenire il genocidio", allora non si può certo negarlo, vero?
Non avrei mai pensato di scrivere una cosa del genere. Ma ora considero scontato che ci siano alcuni membri del governo israeliano (e ci sono tutte le ragioni per credere che il primo ministro sia uno di loro) che considerano la fame di migliaia di persone un passo gradito sulla strada dei loro piani per Gaza. E mentre indubbiamente non si dovrebbe giustamente esprimere un giudizio morale senza considerare ciò che Hamas ha fatto, sta facendo e farà se glielo si permette, la situazione in Cisgiordania è diversa. Persino coloro che ancora considerano le azioni a Gaza come una reazione al terrorismo di Hamas non riescono a trovare l'immaginazione per legittimare ciò che sta accadendo lì come una reazione al 13 ottobre 2023.
Ancora più insopportabili, tuttavia, sono – ancora una volta – le dichiarazioni dei politici tedeschi, in particolare del Cancelliere. Bisognerebbe spiegargli esattamente cosa significano le espressioni "inaccettabile" e "inaccettabile" che usa così frequentemente. Friedrich Merz ha recentemente usato queste espressioni, tra le altre cose, per criticare il trattamento riservato al giudice costituzionale designato, Frauke Brosius-Gersdorf – come se non fossero stati i suoi concittadini a comportarsi in modo inaccettabile.
E Merz ha anche ritenuto che il bombardamento di un ospedale a Gaza, che ancora una volta ha causato la morte di molti civili, fosse – beh? – "inaccettabile". Solo che questa non è un'alternativa cortese a "non mi piace". Chiunque trovi qualcosa "inaccettabile" sta dicendo che non lo accetterà. Ma è chiaramente esattamente ciò che sta facendo Merz. E non è l'unico. Il governo israeliano può fare quello che vuole. Il resto del mondo lo accetta.
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