L'INE conferma la multa di oltre 21,6 milioni di pesos a Morena

Il Consiglio generale dell'Istituto elettorale nazionale (NE) ha approvato una multa di oltre 21,6 milioni di pesos contro il partito Morena per non aver rendicontato le spese relative a graffiti sui muri, striscioni e cartelloni pubblicitari durante il processo elettorale del 2024, nonché per non aver rispettato i meccanismi di presentazione dei resoconti della campagna elettorale dei candidati deputati e senatori nelle stesse elezioni.
In ottemperanza a una sentenza della Camera Regionale di Monterrey del Tribunale Elettorale Federale (TEPJF), l'INE è stata costretta a ridurre le sanzioni imposte a Morena per l'omissione delle sue spese di campagna nel suddetto processo elettorale, poiché sosteneva che fosse stata effettuata una valutazione e una qualificazione improprie dei risultati, cosa confermata dalla Camera Superiore.
Tuttavia, dopo aver ricalcolato i dati, l'INE ha stabilito che l'importo totale delle sanzioni ammonterebbe a 21.614.050 pesos: 3.423.420 pesos per il mancato rispetto dei meccanismi di presentazione dei resoconti pre-elettorali e altri 18.190.630,69 pesos per la mancata segnalazione delle spese per cartelloni pubblicitari, pitture murali, striscioni e pubblicità durante il processo elettorale federale 2023-2024.
Sulla stessa linea, questo istituto elettorale ha approvato il mantenimento di una sanzione di 4.621.500,74 pesos nei confronti del PT per la mancata presentazione di un documento debitamente compilato per la liquidazione dei saldi. Ha inoltre approvato un'altra sanzione di 868,80 pesos, poiché la violazione, inizialmente classificata come grave o ordinaria, è stata successivamente considerata di lieve entità.
La Commissione per i reclami e le segnalazioni dell'Istituto elettorale nazionale (INE) ha ordinato la rimozione di diversi post sui social media contenenti espressioni che potrebbero costituire violenza politica contro le donne basata sul genere (VPMRG) nei confronti di una candidata alla magistratura.
Secondo la denuncia, un account sui social media intestato a Jenifer Luján García è stato identificato come contenente espressioni offensive e stigmatizzanti che rafforzano gli stereotipi di genere, oltre a concentrarsi sulla vita personale della candidata.
Pertanto, all'utente segnalato e al social network Instagram è stato intimato di rimuovere il post entro un termine massimo di 12 ore e l'adozione della misura cautelare nel suo aspetto di tutela preventiva è stata ritenuta inammissibile, poiché i fatti segnalati non evidenziano alcuna illegittimità manifesta.
In un'altra questione, un cittadino ha sporto denuncia contro un ex candidato a magistrato del Tribunale disciplinare giudiziario per presunta diffusione di propaganda proibita e fornitura di benefici in natura, anche attraverso l'affissione di cartelloni pubblicitari nella città di Xalapa, Veracruz, e la diffusione di contenuti sui social media, tra cui un link per scaricare un e-book.
La Commissione ha tuttavia ritenuto inammissibili le misure cautelari, poiché i manifesti pubblicitari erano stati rimossi e, pertanto, i fatti contestati costituivano fatti irreparabilmente consumati.
Eleconomista