Non per ora? Trump minaccia di uccidere la guida suprema dell'Iran.
Il conflitto tra Iran e Israele si è intensificato con un rinnovato scambio di attacchi. I missili iraniani hanno colpito Tel Aviv e Gerusalemme, attivando le sirene antiaeree e generando forti esplosioni. Sebbene i missili non abbiano causato vittime, Israele ha risposto con attacchi aerei nell'Iran occidentale .
Nei suoi ultimi post, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha specificato che la guida suprema dell'Iran è uno dei possibili obiettivi di futuri attacchi.
Trump continua a combattere contro l'Iran"Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto Leader Supremo. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro. Non lo elimineremo (non lo uccideremo!), almeno non ora. (...) La nostra pazienza sta per esaurirsi", ha scritto il presidente.
Nei suoi post, il presidente Donald Trump ha preso in considerazione la possibilità di eliminare la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei , che ha minacciato Israele in televisione nazionale. Ha anche dimostrato la supremazia militare degli Stati Uniti.
"Ora abbiamo il controllo completo dei cieli dell'Iran . L'Iran aveva buoni sistemi di tracciamento aereo e altre attrezzature difensive, e in abbondanza, ma non sono all'altezza di ciò che è stato progettato e prodotto negli Stati Uniti", ha affermato.
Uno degli attacchi israeliani più significativi è stato quello in cui sarebbe stato ucciso il generale iraniano Ali Shadmani, figura vicina alla Guida Suprema Ali Khamenei. Secondo l'esercito israeliano, Shadmani dirigeva operazioni chiave da un centro di comando a Teheran.
Un altro attentato ha colpito la sede della televisione di stato iraniana, uccidendo tre dipendenti. L'Iran non ha ancora confermato ufficialmente il numero delle vittime.
Nel frattempo, Francia, Germania e Regno Unito hanno esortato l'Iran a riprendere i negoziati sul nucleare , mettendo in guardia contro una potenziale escalation regionale. Il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo al vertice del G7, ha sostenuto gli sforzi diplomatici guidati dagli Stati Uniti per contenere il conflitto e prevenire ulteriori conseguenze nella regione.
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