Sheinbaum è fiducioso di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti sui dazi prima del 1° agosto.

Con l'avvicinarsi del 1° agosto, data limite per l'imposizione da parte degli Stati Uniti di dazi del 30% sui prodotti messicani, la presidente Claudia Sheinbaum rimane ottimista. Durante la sua conferenza stampa mattutina del 28 luglio, ha assicurato che i colloqui con Washington proseguono e che c'è ancora margine per un accordo.
"Siamo ancora in trattative questa settimana. Ci aspettiamo un buon risultato", ha detto Sheinbaum dal Palazzo Nazionale.
La presidente ha fatto riferimento ai recenti trattati firmati dagli Stati Uniti con paesi come il Giappone per evitare misure commerciali punitive e ha espresso il desiderio di raggiungere un accordo simile con il Messico.
"Continuiamo a parlare. Gli Stati Uniti hanno la loro posizione, noi abbiamo la nostra. Crediamo che raggiungeremo un accordo", ha ribadito.
Venerdì scorso, Sheinbaum ha incontrato l'ambasciatore statunitense Ronald Johnson e un gruppo di parlamentari statunitensi. Sebbene abbia chiarito che questi ultimi non sono direttamente coinvolti nei negoziati sui dazi, la loro presenza è stata un segno del crescente interesse di Washington per i legami economici e di sicurezza con il Messico.
"I membri del Congresso non stanno partecipando a questo processo di dialogo che stiamo portando avanti sui dazi, ma l'ambasciatore ci ha chiesto di riceverli", ha spiegato il presidente.
Durante l'incontro sono stati affrontati diversi argomenti, dagli effetti che i dazi avrebbero sulle relazioni bilaterali alle leggi statunitensi sulle valute digitali, fino a questioni chiave di sicurezza e cooperazione internazionale.
Questo dialogo fa parte della strategia globale del governo messicano volta a mantenere flussi commerciali senza ostacoli, preservando al contempo la sovranità di fronte alle pressioni esterne.
Su un altro fronte, Sheinbaum è stato schietto nel respingere le voci su una presunta lista di politici messicani legati alla criminalità organizzata.
"Assolutamente falso, completamente falso", ha dichiarato in risposta alle notizie diffuse da alcuni editorialisti.
Il presidente ha descritto queste pubblicazioni come tentativi di generare disinformazione per scopi politici e ha negato categoricamente che durante i colloqui bilaterali fossero state avanzate richieste di consegna di personaggi pubblici.
"In nessuna chiamata con il presidente Trump è stata richiesta la consegna di una persona specifica associata a un politico attuale", ha sottolineato.
La Verdad Yucatán