Acemi reagisce alla decisione della Corte Costituzionale di revocare l'intervento di Supersalud in EPS Sanitas.

Nella serata di giovedì 26 giugno, la Corte Costituzionale ha deciso di revocare l'intervento amministrativo imposto dall'Amministrazione sanitaria nazionale a EPS Sanitas e ha confermato il diritto fondamentale al giusto processo delle entità del Gruppo Keralty.
La sentenza della Corte Suprema è stata stabilita nella sentenza SU-277 del 2025, redatta su relazione del giudice Juan Carlos Cortés González.
La decisione è stata presa dopo aver esaminato l'azione di tutela intentata da Clínica Colsanitas SA, Medisanitas SAS, Keralty SAS, Compañía de Medicina Prepagada Colsanitas SA, EPS Sanitas SAS e Juan Pablo Rueda Sánchez, rappresentante legale di questi enti, contro la Sovrintendenza alla Salute, in seguito all'intervento forzato imposto da tale ente nell'aprile 2024.

Sanitas. Foto: Cesare Melgarejo. EL TIEMPO
Il 2 aprile 2024, l'allora Sovrintendente della Salute, Luis Carlos Leal, intervenne presso EPS Sanitas, il quale evidenziò il rischio di inadempienze finanziarie e carenze nell'assistenza, che incidevano sia sulla sostenibilità sia sui diritti degli utenti.
Ad aprile di quest'anno, l'organismo di controllo, ora guidato da Giovanny Rubiano García, ha deciso di prorogare la misura per un altro anno.
La decisione di prorogare la proroga è stata presa, secondo la SuperSalud (Sovrintendenza sanitaria), perché persiste la non conformità normativa alle condizioni finanziarie e all'erogazione dei servizi ai propri utenti.
Keralty, proprietario di EPS Sanitas, ha respinto fin dall'inizio la misura imposta dal governo nazionale, ritenendola arbitraria, improvvisata, illegale, sproporzionata e discriminatoria.

Giovanny Rubiano García Foto: Ministero della Salute
Secondo l'organizzazione, la situazione finanziaria di Sanitas non era dovuta a fallimenti interni, bensì a decisioni strutturali del governo stesso, come l'inadeguatezza del Pro Capita Payment Unit (UPC), l'elevata concentrazione del rischio per iscritto e il mancato riconoscimento dei debiti accumulati.
Acemi, il sindacato che rappresenta le compagnie di assicurazione sanitaria, si trova in una posizione analoga. Ha avvertito fin dall'inizio che l'intervento in Sanitas non contribuisce a una soluzione strutturale per il sistema sanitario e mette a rischio quasi sei milioni di colombiani.
A seguito della decisione dell'Alta Corte, il sindacato ha dichiarato giovedì sera di essere ancora in attesa della sentenza definitiva. Tuttavia, Ana María Vesga, direttrice di Acemi, ha commentato la decisione sui social media.
"Più di un anno fa avevamo messo in guardia contro l'arbitrarietà e il rischio di questa misura di intervento. Oggi, quando milioni di membri sono stati colpiti e l'azienda ha perso valore,
@CConstitucional lo conferma e abroga il provvedimento. "Ottimo tempismo!" ha scritto il leader sindacale su X.
Cosa riserva il futuro per gli utenti Sanitas? Sebbene la sentenza completa della Corte costituzionale non sia ancora nota, poiché al momento della stampa è stata rilasciata solo una dichiarazione dall'Alta corte, esperti come Natalia Jaimes, avvocato specializzato in diritto del lavoro e previdenza sociale, credono fermamente che con questa sentenza Sanitas riprenda il pieno controllo delle sue attività e che i suoi utenti torneranno a essere serviti sotto il mandato dell'assicuratore e non sotto quello della Supersalud (Sovrintendenza sanitaria).
In altre parole, le decisioni amministrative, finanziarie e strategiche che per oltre un anno sono state sotto la diretta supervisione della Sovrintendenza Sanitaria Nazionale sono nuovamente nelle mani dell'EPS stesso. Dato che la Corte Suprema è l'autorità finale, la Sovrintendenza Sanitaria, per ordine della Corte, dovrebbe cessare immediatamente tutte le attuali misure di intervento, inclusa qualsiasi sorveglianza speciale o amministrazione forzata.
Tuttavia, la sentenza non significa un'assoluzione totale per Sanitas. Secondo l'esperto, la Corte le offre una nuova opportunità, ma le impone anche un chiaro onere: dimostrare di poter operare in modo responsabile, efficiente e con un approccio incentrato sull'utente. "La Corte le offre una nuova opportunità, ma anche un onere: dimostrare di poter operare con impegno nei confronti dei milioni di utenti che dipendono da lei", ha sottolineato Jaimes.
È importante notare che durante l'intervento, i problemi strutturali all'interno dell'EPS si sono aggravati, come ritardi nelle consegne dei farmaci, ritardi nelle autorizzazioni dovuti a debiti con i fornitori e carenza di specialisti. Questi fattori hanno generato un'ondata di reclami che ancora oggi rimangono irrisolti. In questo senso, secondo Jaimes, "questi problemi non si risolvono con una sentenza, ma con la gestione e la strategia. Ora tocca a Sanitas affermarsi come un EPS di prima classe", conclude l'esperto.
eltiempo