Dichiarazione di politica generale di Lecornu: due frasi per l'uguaglianza

Il 14 ottobre, Sébastien Lecornu ha pronunciato la tradizionale dichiarazione di politica generale. Ha dichiarato di aver accettato "la proposta del Presidente della Repubblica, perché la Francia deve avere un bilancio". Ma la parità sarà adeguatamente finanziata, visto che ci sono solo due accenni superficiali? Il primo, quello alle pensioni delle donne, poi un altro, sepolto in mezzo a una lunga lista di priorità. È una sorpresa? Certo che no.
Diamo un'occhiata alle ultime dichiarazioni politiche. Il 14 gennaio 2025, François Bayrou ha immediatamente inserito la lotta per l'uguaglianza nel quadro internazionale. Un modo per ricordarci di ridimensionare le nostre rivendicazioni. Sebbene abbia anche specificato che "questa uguaglianza, nel nostro Paese, richiede una lotta spietata contro la violenza sessuale o sessista, ma anche una lotta per la parità retributiva e professionale", non è stato menzionato alcun aumento di bilancio.
Questo relativismo è stato ancora più evidente nella sua ultima dichiarazione dell'8 settembre 2025, dove l'uguaglianza è stata menzionata solo in termini di capacità della Francia "di promuovere i suoi valori, i nostri valori francesi e universali, che sono minacciati ovunque". Come se fossimo i paladini dell'uguaglianza, mentre l'ONU ci classifica come stagnanti.
Allo stesso modo, Michel Barnier, il 1° ottobre 2024, si era limitato a indicare, a questo proposito, che non ci sarebbe stata "nessuna tolleranza per la violenza contro le donne". Ma quale violenza? Perché, a seconda di come la si definisce, una parte è visibile, altre sono nascoste sotto il tappeto. Il simbolismo la dice lunga: prima di iniziare la sua dichiarazione, il signor Barnier aveva chiesto un minuto di silenzio in memoria di Philippine, violentata e uccisa il 23 settembre al Bois de Boulogne; nessuna parola, invece, per le altre sette donne uccise quello stesso mese dai loro partner, a volte davanti ai loro figli. Ma per Philippine, il sospettato è un uomo di origine marocchina, obbligato a lasciare il territorio francese. La strumentalizzazione politica è palese: la nazionalità dell'assassino, più che la violenza maschile, diventa l'argomento.
Dunque, la parità di genere rimane un accessorio della politica generale, mai una priorità. Ma non fraintendiamoci: non è monopolio della destra. Anche a sinistra le lotte sono prioritarie, considerando che altre emergenze devono venire prima. Eppure, il femminismo non è solo una lotta tra le altre; è una delle condizioni per tutte le altre: giustizia sociale, ecologia, antirazzismo, democrazia stessa. È tempo di ricordarlo, in un momento in cui la Fondation des femmes avverte che un terzo delle associazioni potrebbe scomparire entro la fine del 2025.
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