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L'Assemblea vota un emendamento che rende obbligatorio il Nutri-score, fatta eccezione per alcuni prodotti locali.

L'Assemblea vota un emendamento che rende obbligatorio il Nutri-score, fatta eccezione per alcuni prodotti locali.

Una misura concreta. Venerdì sera l'Assemblea nazionale ha adottato un provvedimento per rendere obbligatoria l'esposizione del Nutri-Score sulle confezioni degli alimenti, escludendo da questa misura alcuni prodotti, ad esempio quelli con l'etichetta DOP.

Questo obbligo è stato proposto con emendamenti identici dai socialisti e dai verdi ed è stato approvato per alzata di mano durante l'esame del progetto di bilancio della previdenza sociale per il 2026.

"Il vostro emendamento viola il diritto dell'Unione Europea e rischia sanzioni", ha criticato la ministra della Salute Stéphanie Rist, che aveva espresso parere sfavorevole, assicurando tuttavia di condividere "l'interesse" per il Nutri-score, il cui utilizzo, a suo dire, era già "in costante aumento".

L'idea alla base della misura è quella di rendere obbligatorio il Nutri-Score su tutte le confezioni, in modo che i consumatori possano fare scelte consapevoli su ciò che consumano, ha sostenuto la deputata del Partito Verde Sabrina Sebaihi. "Grandi marchi come Coca-Cola e Ferrero non hanno il Nutri-Score sulle loro confezioni. Eppure sappiamo che fa male alla salute", ha affermato.

È stato adottato un sub-emendamento del deputato del gruppo Renaissance Jean-François Rousset, che chiarisce la misura, per escludere da questo obbligo "i prodotti che beneficiano di un marchio di qualità nazionale o europeo, il cui elenco è definito con decreto".

Tra questi prodotti potrebbero rientrare quelli che beneficiano di marchi di Denominazione di Origine Protetta (DOP) o Indicazione Geografica Protetta (IGP). L'idea è quella di evitare di "confrontare" i "prodotti locali" con i "prodotti ultra-processati", ha sostenuto Rousset, suscitando una serie di elogi per questi prodotti locali da parte di numerosi parlamentari presenti in aula.

Il relatore generale del disegno di legge di bilancio sulla previdenza sociale, Thibault Bazin (LR), aveva espresso sostegno a questo subemendamento, ma si era opposto agli emendamenti che ne istituivano l'obbligo. Aveva criticato l'imposta del 5% sul fatturato aziendale introdotta da questa misura per la mancata indicazione del Nutri-Score, il cui ricavato sarà destinato al sistema nazionale di assicurazione sanitaria.

"Non so come funzionerà e come potrà essere implementato operativamente; non sarà semplice", ha affermato Bazin. Il deputato del Raggruppamento Nazionale Julien Limongi, da parte sua, ha criticato gli "emendamenti restrittivi" e "la creazione di standard" che rappresentano "una camicia di forza che sta soffocando le nostre imprese".

Mercoledì è prevista la votazione dell'intero progetto di bilancio della previdenza sociale per il 2026 presso l'Assemblea nazionale. Il testo dovrà poi essere trasmesso al Senato.

Le Parisien

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