Grande città in stato di massima allerta dopo che gli esperti hanno lanciato l'allarme per i timori di un'eruzione del supervulcano

Gli scienziati lanciano l'allarme per una serie di potenti scosse provenienti dal famigerato supervulcano italiano, i Campi Flegrei, alimentando i timori di un'imminente eruzione che potrebbe scuotere la regione.
Non molto tempo fa, i Campi Flegrei, nei pressi di Napoli, sono stati scossi da un forte terremoto di magnitudo 4,4, il più violento degli ultimi quarant'anni.
Negli ultimi sei mesi, i sismologi hanno rilevato ai Campi Flegrei oltre 3.000 scosse di minore entità, denominate tremori, che hanno superato di gran lunga i normali modelli sismici e hanno suscitato apprensione per un'esplosione vulcanica all'orizzonte, solitamente preannunciata da un'attività così intensa.
Ad aggravare queste preoccupazioni, il principale ente sismico italiano, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha segnalato la preoccupante emissione di enormi quantità di anidride carbonica dal supervulcano, che si dice ne liberi tra le 4.000 e le 5.000 tonnellate al giorno.
Con il magma a pochi chilometri sotto la crosta del vulcano e la pressione in aumento, l'INGV lancia l'allarme su un potenziale evento catastrofico, riporta l'Express US.
Il vulcanologo chiave dell'INGV Christopher RJ
Kilburn ha sottolineato: "È assolutamente fondamentale distinguere tra le emissioni di gas causate dal movimento del magma e quelle derivanti dalle interazioni naturali tra le rocce".
Situati a breve distanza dalla popolosa metropoli di Napoli, che ospita oltre quattro milioni di residenti, i Campi Flegrei rappresentano una minaccia terribile; la loro eruzione potrebbe causare devastazione per la città e le aree limitrofe, con letali colate di lava, soffocanti pennacchi di cenere e ondate piroclastiche.
L'eruzione catastrofica del gigante dormiente d'Italia, i Campi Flegrei, potrebbe sconvolgere la vita di molti con strade chiuse e carenze di energia elettrica e acqua. Il vulcano ha eruttato l'ultima volta nel 1538, tuttavia, le recenti attività sismiche hanno suscitato preoccupazioni circa la possibilità che la prossima grande esplosione possa essere imminente, molto prima del previsto.
Nuove ricerche hanno svelato un evento passato descritto come l'eruzione Maddaloni/X-6, che ha eruttato un immenso deposito di cenere circa 109.000 anni fa, pari alla portata della più grande eruzione nota dei Campi Flegrei, avvenuta 40.000 anni fa, che ha formato una vasta caldera. Christopher Kilburn, vulcanologo dell'University College di Londra non coinvolto nello studio, ha lanciato l'allarme in un commento a Live Science, suggerendo che la zona di pericolo potrebbe essere più estesa di quanto si pensasse in precedenza.
Ha osservato: "Dobbiamo iniziare a considerare il vulcano come qualcosa di più dei soli Campi Flegrei. Dobbiamo iniziare a pensare all'intera Pianura Campana come una potenziale zona di eruzione, anche se molto raramente".
Inoltre, la storica eruzione non si è limitata a scuotere la regione, ma ha anche scatenato uno dei più gravi cataclismi vulcanici della Terra e provocato enormi cambiamenti nel clima planetario.
Un'eruzione simile ai giorni nostri sarebbe catastrofica, liberando enormi quantità di gas vulcanici che potrebbero bloccare la luce solare e avere un impatto negativo sul nostro clima. Di conseguenza, gli imprevedibili modelli meteorologici potrebbero rappresentare una minaccia per la vita così come la conosciamo.
Daily Express