Contro un bilancio europeo nostalgico

LaPresse
Editoriali
Von der Leyen fa alcune concessioni al Parlamento europeo. Le politiche del passato di fatto vengono rinazionalizzate, lasciando ai governi più margine di manovra per decidere come e dove allocare i soldi sulla base dello stesso sistema del Pnrr
Sullo stesso argomento:
Ursula von der Leyen ieri ha annunciato alcune concessioni al Parlamento europeo sul bilancio 2028-34 dell’Unione europea, dopo che i deputati della sua maggioranza hanno minacciato di bocciare la sua proposta di Quadro finanziario pluriennale. Fortunatamente, la presidente della Commissione ha suggerito solo modifiche “cosmetiche” (come le ha definite il gruppo dei Socialistii&Democratici), senza toccare la struttura complessiva del bilancio. La sua proposta, presentata a luglio, è modesta sulle cifre (appena l’1,2 per cento del pil, praticamente lo stesso livello attuale), ma ambiziosa sulla forma. Il suo obiettivo è modernizzare un bilancio pensato per l’Ue di 40 anni fa.
Le politiche del passato – la Politica agricola comune e la Politica di coesione – di fatto vengono rinazionalizzate, lasciando ai governi più margine di manovra per decidere come e dove allocare i soldi sulla base dello stesso sistema del Pnrr. Le risorse per gli agricoltori e per le regioni vengono ridotte in modo significativo, garantendo così più finanziamenti per le nuove priorità europea: difesa, competitività, autonomia strategica. Le lobby degli interessi acquisiti si sono subito messe in moto per contrastare la proposta di von der Leyen. Il Parlamento europeo è diventato il loro megafono, con i gruppi della “maggioranza Ursula” – Partito popolare europeo, Socialisti&Democratici e liberali di Renew – che hanno preteso di ricominciare da capo per negoziare il nuovo Quadro finanziario pluriennale. Le concessioni di von der Leyen consentono ai deputati di rivendicare una “vittoria” (il Ppe) o “un passo nella giusta direzione” (i socialisti e i liberali), anche se nessuna delle loro richieste è stata accolta. C’è da augurarsi che questo basti per archiviare le nostalgie della Pac e della coesione. Il bilancio dell’Ue dovrebbe essere tutto orientato al futuro. La vera battaglia che il Parlamento europeo dovrebbe fare, anche usando il suo diritto di veto, è quella per raddoppiare il bilancio dell’Ue.
Di più su questi argomenti:
ilmanifesto


