Liliana Segre al sit in della Comunità ebraica a Milano in memoria dei fratelli Bibas
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Un sit in in piazza della Scala, di fronte a Palazzo Marino, lo stesso Palazzo Marino che non è stato illuminato in memoria dei fratellini Bibas come chiesto dalla Comunità ebraica. Il momento di riunione è stato organizzato proprio per ricordare Shiri Bibas e i suoi due figli, Ariel (4 anni) e Kfir (9 mesi), morti in prigionia dopo essere stati sequestrati da Hamas. Alla manifestazione ha partecipato anche la senatrice a vita Liliana Segre che, interrogata dalla stampa sulla sua presenza, ha replicato: "Essere qui è già una risposta".
"Saranno ricordati tutti i bambini vittime del 7 ottobre, uccisi o rapiti - recita l'appello diffuso nei giorni scorsi -. Chiediamo il ritorno dei 63 ostaggi ancora in mano ad Hamas e Gasa. Chiediamo la solidarietà di Milano, città gemellata con Tel Aviv, per il rispetto dei diritti umani di tutti i rapiti dai terroristi di Hamas".
Il sit in è stato organizzato dopo l'appello rivolto alle istituzioni per l'illuminazione delle facciate dei palazzi di arancione, in segno di solidarietà. La Regione Lombardia ha aderito all'iniziativa, mentre il Comune di Milano ha declinato. La questione ha scatenato polemiche soprattutto da parte del centro destra. "Ci sarebbero moltissimi motivi per continuare a illuminare, non credo che lo faremo. Direi che il problema è tenere posizioni politiche", aveva detto il sindaco Beppe Sala.
Durante il Consiglio comunale di lunedì la questione è stata affrontata non senza polemiche. Per Alessandro De chirico, consigliere di Forza Italia, "il sindaco ha parlato di non volersi schierare. Ha dimostrato codardia, perché fa comodo non schierarsi con la comunità ebraica, perché nelle forze politiche di maggioranza c'è qualcuno che, ogni sabato, sfila coi pro Palestina". Deborah Giovanati, sempre di Forza Italia, ha chiesto a Elena Buscemi, presidente del consiglio comunale, che le fotografie dei bambini e della madre siano esposte all'ingresso del palazzo. Mariangela Paladino (Noi Moderati) ha ricordato che i bimbi "non sono morti sotto le bombe, cosa che comunque non dovrebbe mai accadere, ma sono stati rapiti e forse uccisi come ostaggi di guerra".
Anche Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, aveva fatto sapere: "Ci siamo rimasti malissimo, malissimo, non voglio fare polemiche, ma malissimo". "Sicuramente la pace è lontana, si pensava fosse vicina. È una cosa orribile vedere come consegnano gli ostaggi", aveva detto Meghnagi in occasione di un momento di preghiera organizzato presso la sinagoga per gli ostaggi di Hamas.
milanotoday