Milano, bufera sull’urbanistica: tra gli indagati anche il sindaco Beppe Sala

La Procura di Milano ha avviato un’indagine su una serie di operazioni immobiliari ritenute sospette, che coinvolgerebbero funzionari comunali, imprenditori e, secondo fonti vicine all’inchiesta, anche il sindaco Beppe Sala. Al centro dell’inchiesta, ci sarebbero presunti favoritismi nella concessione di permessi edilizi e modifiche ai piani regolatori. Le verifiche, ancora in fase preliminare, puntano a chiarire eventuali intrecci tra interessi privati e scelte pubbliche nella trasformazione urbanistica della città.
Milano: i protagonisti del sistema urbanistico sotto inchiestaTra gli indagati spiccano figure di primo piano nella gestione urbanistica milanese degli ultimi anni. Giancarlo Tancredi, oggi assessore alla Rigenerazione Urbana, all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di dirigente comunale con competenze rilevanti in materia edilizia. Giuseppe Marinoni, fino ad aprile presidente della Commissione Paesaggio, viene descritto dagli inquirenti come un punto di collegamento tra istituzioni e interessi immobiliari. L’architetto Stefano Boeri, coinvolto per il peso avuto su progetti chiave, avrebbe avuto un’influenza rilevante nell’iter di approvazione degli interventi.
Nel mirino anche Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima, società centrale nella riqualificazione urbana di Milano. A completare il quadro altri professionisti come l’architetto Alessandro Scandurra, l’immobiliarista Andrea Bezziccheri e il manager Federico Pella.
Secondo la Procura, tutti avrebbero contribuito, con ruoli diversi, a un sistema orientato a favorire operatori privati, spesso a scapito delle regole e della trasparenza amministrativa.
Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, risulta tra gli indagati nell’ambito di un’inchiesta sull’urbanistica cittadina che ha già portato a sei richieste di arresto. Lo riporta il Corriere della Sera, citando due ipotesi di reato a suo carico: false dichiarazioni e induzione indebita.
L’indagine riguarda la nomina di Giuseppe Marinoni alla presidenza della Commissione Paesaggio e presunte pressioni per favorire il progetto immobiliare del cosiddetto “Pirellino”, promosso da Coima e firmato dall’architetto Stefano Boeri.
Secondo la Procura, si sarebbe consolidato nel tempo un sistema parallelo di gestione delle pratiche edilizie, descritto come un “Pgt ombra”, che avrebbe favorito interessi privati attraverso pareri addomesticati e canali privilegiati. Nelle intercettazioni emergerebbero riferimenti diretti a Sala, che avrebbe fornito copertura istituzionale a operazioni chiave.
La vendita dell’ex sede dei Servizi Tecnici Comunali e la successiva approvazione della nuova Torre Botanica sono al centro del dossier, che coinvolge anche l’assessore Tancredi, l’architetto Boeri, l’imprenditore Catella e altri esponenti del settore immobiliare.
Indagine su Sala e il caso Pirellino: accuse respinte, tensioni in ComuneCome riportato dal Corriere della Sera, Sala ha negato con fermezza ogni addebito, lamentando in primo luogo la modalità con cui ha appreso dell’indagine: ha espresso forte disappunto per aver ricevuto la notizia attraverso la stampa invece che per via ufficiale dalla Procura, definendo il metodo adottato inaccettabile.
Nel merito dell’accusa relativa al grattacielo, ha spiegato che l’immobile era stato ceduto nel 2019, ma che, a distanza di anni, nessun cantiere è mai stato avviato. Ha sottolineato come non vi sia stata alcuna pressione illecita da parte del Comune, ma piuttosto un confronto costante con la controparte, senza mai raggiungere un’intesa sulle modalità di intervento. La disputa legale tra Palazzo Marino e Coima è tuttora in corso, con l’ultimo atto rappresentato da un ricorso al Consiglio di Stato da parte della società acquirente, che ha perfino chiesto la nomina di un commissario ad acta per dare esecuzione ai provvedimenti precedenti.
In merito alla nomina di Marinoni, Sala ha ribadito che la composizione della Commissione Paesaggio non è una prerogativa del sindaco, ma viene curata da una struttura tecnica interna al Comune, che si occupa di selezionare e designare i membri. Ha inoltre affermato di non avere mai avuto contatti personali con Marinoni.
Riguardo alla posizione dell’assessore Tancredi, si attende una decisione nei prossimi giorni, poiché quest’ultimo sta ancora consultando i propri legali prima di compiere eventuali passi. Anche Manfredi Catella ha affidato la propria posizione a un comunicato, nel quale ha dichiarato che Coima ha collaborato pienamente con le autorità e ha condotto verifiche interne, ritenendo di poter dimostrare la regolarità del proprio operato. Ha ribadito l’impegno del gruppo per la trasparenza e la legalità, assicurando che tali principi verranno sostenuti con fermezza anche in sede giudiziaria.
Infine, l’architetto Stefano Boeri ha affermato di essere certo della correttezza del lavoro svolto dal proprio studio, in riferimento a un progetto – la cosiddetta Torre Botanica – che era già stato accantonato da tempo. Ha espresso fiducia nel fatto che la magistratura potrà chiarire al più presto la sua totale estraneità rispetto alle accuse ricevute.
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