Silvia Sardone, chi è la pasionaria della Lega che Salvini vuole come vice. Cresciuta nell’ex Stalingrado d’Italia, lotta contro il velo islamico

Milano, 15 maggio 2025 – Per essere una cresciuta, umanamente e politicamente, in quella Sesto San Giovanni dei tempi in cui l’appellativo di “Stalingrado d’Italia” aveva ancora un senso, Silvia Sardone, 42 anni, ha mostrato un non comune coraggio, riuscendo a farsi strada esattamente contro la corrente in cui andava la politica della città. Anzi, a dirla tutta, a quella stessa città è riuscita, insieme all’allora compagno Roberto Di Stefano, a imprimere la svolta più inaspettata: a destra, per la prima volta dal Dopoguerra (complice anche il colpo ferale inferto dall’inchiesta sul Sistema Sesto).
Dal militantismo in Forza Italia per le vie di Sesto a oggi, che è in procinto di diventare vicesegretaria della Lega di Matteo Salvini con Roberto Vannacci, Sardone ha macinato molta strada e fatto molta carriera. Di lei vale senza dubbio il detto “o la ami o la odi”, tertium non datur. A sinistra è peggio del fumo negli occhi, a destra parlano i numeri: nel 2024 è stata rieletta all’Europaralmento con 70mila preferenze, la più votata in Italia dopo Vannacci nella Lega, prima donna in assoluto.
La sua forza, per chi si riconosce in questo tipo di temi, è il non mollare di un passo in tema di immigrazione. Specie se islamica. Dove c’è una protesta anti islamica, lì c’è lei. Chissà se considera una medaglia d’onore le minacce via social ricevute, nel luglio 2023 insieme a Matteo Salvini, da parte del trapper Baby Gang e da altri ragazzi di origine straniera, per le sue posizioni sul velo islamico e sull’immigrazione. E ancora: nel 13 settembre 2023, al Parlamento Europeo di Strasburgo, si è presentata con la maglietta "No al velo islamico", subendo di nuovo insulti e minacce di morte, che le sono valse la scorta. Per qualche tempo nelle trasmissioni tv in cui erano presenti dei confronti su questi temi, lei era sempre la controparte degli invitati di origine straniera. Con toni e piglio che l’hanno fatta soprannominare “la pasionaria della Lega”. Ma c’è anche chi ha coniato il termine “sardonizzazione”, utilizzato in termini negativi in tema di sicurezza a Milano.
Ma non c’è solo la battaglia contro “l’islamizzazione dell’Italia e dell’Europa” (tema sul quale ha anche scritto un libro, “Mai sottomessi”). Silvia Sardone si oppone “all’obbligo delle auto elettriche dal 2035” mentre lotta per “la difesa del made in Italy e della dieta mediterranea, altro che farci mangiare grilli e cavallette”. L’animo pugnace deve averlo da sempre: laureata in Giurisprudenza alla Bocconi, di mestiere è Giuslavorista. Da giugno 2014 è assunta in Milano Serravalle (prima c’è l’approdo, turbolento, in Afol, l’agenzia per il lavoro dell’allora Provincia) ma la carriera politica, che l’ha portata da consigliera circoscrizionale di zona 2 a Milano a due volte Eurodeputata nell’arco di vent’anni, ha imposto un’aspettativa non retribuita per carica pubblica.
La carriera politica, dunque. Silvia Sardone “nasce” berlusconiana. Nel 2006, a 24 anni, è eletta con Forza Italia al consiglio di zona 2 di Milano, dove rimane fino al 2016, quando viene eletta in consiglio comunale. In Forza Italia conosce Roberto Di Stefano (con cui poi ha due figli) che, insieme a lei, nel 2017, riesce nell’impresa di strappare Sesto San Giovanni al centrosinistra (facendo il bis nel 2022). Nel 2016 Sardone viene eletta consigliera comunale di Milano con Forza Italia ottenendo 2.319 voti. Nel 2018 viene eletta al consiglio regionale della Lombardia con 11.312 preferenze, risultando la seconda per numero di voti in Lombardia e la prima donna più votata. Ma Forza Italia le sta stretta (o con Forza Italia non le riesce il grande salto? chissà), nell'estate del 2018 lascia Berlusconi e scommette sul partito che più la rappresenta – nonostante le origini pugliesi –: la Lega. Scommessa vinta: alle elezioni europee dell'anno successivo è candidata con la Lega nella circoscrizione nord-ovest, risultando eletta con quasi 45.000 voti. Da forzista a leghista anche negli affari di cuore: nel 2023 ha sposato un leghista doc come Davide Caparini.
Il Giorno