Reneé Rapp, con uno spirito ribelle (★★★✩✩) e altri album della settimana

Oltre al suo status di attrice in ascesa grazie a una serie come The Sex Lives of College Girls (e prima ancora al successo a Broadway con Mean Girls), Reneé Rapp ora vuole dare priorità al suo status di cantante e musicista, e questo è evidente con l'uscita del suo secondo album in studio. E lo conferma perché fin dall'inizio rappresenta una chiara inversione di tendenza rispetto al suo precedente album, Snow Angel: se quest'ultimo traboccava su tutti e quattro i lati di una serie di ballate strappalacrime che diventavano noiose, ora punta su un brano pop molto più accattivante che invita a non fermarsi.

Copertina del nuovo lavoro di Reneé Rapp
Terze partiLo fa in fretta e con una dozzina di canzoni-capsula che occupano poco più di mezz'ora, il che è sufficiente perché la vulnerabilità di ieri ceda il passo a un atteggiamento di anticonformismo, di sfogo e condivisione del suo attuale senso di caos interiore e di riflessioni sul prezzo della fama, del sesso o delle dinamiche di potere in cui si muove. Può piacere più o meno, ma lei non ci gira intorno, senza complessi ( At least I'm hot cantata con il suo partner) né con la minima voglia di essere piacevole. Tutto questo è trasmesso attraverso un mix adattabile in cui il pop-punk di inizio secolo convive con un avvolgente synth pop e qualche tocco alt-rock più anni Novanta ( Leave me alone , Why is she still here? ): un ambiente ideale per la sua voce – non trattata – per spaziare liberamente, poiché rimane il suo più grande punto di forza.
INDIGO DE SOUZA 'Precipicie' (★★★✩✩)RockLoma vistaNel suo quarto album, la cantante americana crea un'opera dal sound più pop, con l'aiuto decisivo del produttore Elliott Kozel. Il risultato è un repertorio edificante, positivo (" Pass It By ", "C Lean It Up" e " Be Like the Water "), più diretto di prima, molto più trasparente e, soprattutto, senza così tanti strati sonori, perché è a questo che serve la sua magnifica voce.
SIAMO SCIENZIATI 'Qualifying Miles' (★★✩✩✩)Pop-rockGreenland RecordsQui, il duo newyorkese opta per la prossimità e la relativa immediatezza, allontanandosi dalla sperimentazione e dall'ambizione creativa che hanno caratterizzato i loro due album precedenti, Huffy e Lobes. Dimostrano una maturità incarnata in un sound grezzo, generalmente più semplice e meno emozionante, come evidenziato nel primo trailer, Please Don't Say It .

La copertina del nuovo lavoro del duo newyorkese
SIAMO SCIENZIATIA 89 anni, il leggendario chitarrista confeziona "Ain't Done with the Blues" nell'arco di 64 minuti, un'opera che segue i canoni sonori ed emozionali del maestro, per il quale, prima di ogni altra cosa, il blues è un sentimento. Ad accompagnarlo, chitarristi di spicco come Joe Walsh ( How Blues Is That ), Joe Bonamassa, Peter Frampton e la voce dei Blind Boys of Alabama.
lavanguardia