L'8% del tuo stipendio va alla Chiesa. Le tasse vengono automaticamente detratte dal tuo stipendio.

Autore: preparato da JKB • Fonte: Rynek Zdrowia • Pubblicato: 8 agosto 2025 18:00
È stata presentata al Senato una petizione per introdurre una tassa ecclesiastica. Secondo l'autore, questa tassa verrebbe automaticamente riscossa dagli stipendi di coloro che dichiarano di appartenere a una chiesa o a un'associazione religiosa.
- È stata presentata al Senato una petizione dei cittadini che propone l'introduzione di un'imposta ecclesiastica basata sul sistema tedesco.
- L'autore propone che i datori di lavoro trattengano l'8% dello stipendio dei dipendenti che dichiarano di avere un'affiliazione religiosa.
- I datori di lavoro trasferirebbero quindi questi fondi tramite l'ufficio delle imposte alla chiesa/associazione religiosa selezionata
- - L'introduzione di un'imposta ecclesiastica migliorerebbe la circolazione delle risorse finanziarie, rendendola più formale e sottoposta al controllo pubblico - spiega l'autore
A giugno è stata presentata al Senato una petizione dei cittadini per prendere un'iniziativa legislativa volta a introdurre una tassa per la chiesa e a luglio è stata inoltrata alla Commissione per le petizioni per l'esame.
Il firmatario chiede l'introduzione di un'imposta ecclesiastica, simile a quella vigente, ad esempio, in Germania. L'autore propone che l'imposta venga prelevata dagli stipendi:
- contratto di lavoro,
- contratto di mandato,
- contratto per un lavoro specifico.
I datori di lavoro sarebbero tenuti a versare all'Agenzia delle Entrate l'8% dello stipendio dei soggetti che dichiarano di appartenere a una chiesa o a un'associazione religiosa. Tale imposta verrebbe poi trasferita sul conto della chiesa o dell'associazione religiosa dichiarata.
"L'attuale sistema di finanziamento delle istituzioni religiose in Polonia, basato in gran parte su donazioni e sovvenzioni volontarie, è spesso poco chiaro e controverso. L'introduzione di una tassa ecclesiastica semplificherebbe la circolazione dei fondi, rendendola più formale e soggetta al controllo pubblico", spiega l'autore.
Gli atei o le persone che dichiarano di non appartenere ad alcuna associazione religiosa sarebbero esentati da questa imposta, il che garantisce il rispetto della libertà di coscienza e di religione.
Allo stesso tempo, secondo l’autore, una soluzione del genere è giusta perché l’onere finanziario ricadrebbe esclusivamente sulle persone che dichiarano consapevolmente la propria appartenenza e traggono benefici dalle attività della propria associazione religiosa.
"In Germania, chiunque non voglia pagare la tassa ecclesiastica deve formalmente abbandonare la Chiesa o dichiarare la propria non affiliazione a qualsiasi associazione religiosa. Questa soluzione semplice e chiara elimina congetture e ambiguità riguardo all'effettivo sostegno alle singole chiese e comunità. Ciò si traduce in dati trasparenti, preziosi sia per le associazioni religiose stesse sia per la pianificazione delle politiche sociali e culturali statali", ha sottolineato il firmatario della petizione.
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rynekzdrowia