Aumenti permanenti delle pensioni nel 2026: i pensionati guadagneranno di più e il loro potere d'acquisto sarà rafforzato.

Il governo ha approvato un aumento del bilancio statale 2026 (OE2026), che include aumenti permanenti delle pensioni, ha annunciato mercoledì il ministro della Presidenza, António Leitão Amaro.
La misura risponde al parere del Consiglio economico e sociale (CES), che ha sostenuto un aumento strutturale delle pensioni anziché un sostegno straordinario.
40 euro in più al mese per i pensionati.
Secondo il ministro, il Bilancio dello Stato per il 2026 prevede una spesa aggiuntiva di circa 700 milioni di euro per i pensionati, destinata sia all'aumento permanente delle pensioni, seguendo la formula di aggiornamento legale, sia al rafforzamento del Supplemento di Solidarietà per gli Anziani (CSI), incrementando il reddito dei pensionati con pensioni più basse. "Aggiungeremo gradualmente altri 40 euro al mese, che abbiamo approvato per il prossimo anno", ha sottolineato Leitão Amaro.
Preservare e rafforzare il potere d'acquisto.
Il governatore ha sottolineato che si tratta di uno sforzo specificamente rivolto ai pensionati e che genera spese continue, in linea con la salvaguardia e il rafforzamento del potere d'acquisto, soprattutto per coloro che percepiscono meno.
L'esecutivo ha anche ammesso che potrebbe concedere ulteriori supplementi se fosse possibile liberare maggiori risorse di bilancio senza compromettere i futuri anni fiscali.
Il CES sostiene gli aumenti strutturali.
Il CES (Consiglio Economico e Sociale) ritiene fondamentale che la politica pensionistica garantisca prevedibilità e un aumento sostenibile del potere d'acquisto, evitando che i pensionati diventino dipendenti da decisioni governative ad hoc. Negli ultimi due anni, il governo ha concesso integrazioni straordinarie da 100 a 200 euro ai pensionati fino a determinati limiti di reddito.
Cambiamenti per i medici supplenti
Nella stessa riunione del Consiglio dei Ministri, António Leitão Amaro ha confermato che il Governo manterrà le modifiche al sistema di erogazione dei servizi medici, citando il consenso nazionale sulla necessità di riformare la situazione attuale. Le norme approvate a ottobre mirano a disciplinare gli importi pagati e a introdurre un sistema di incompatibilità, riducendo le differenze tra i medici con contratto con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e i fornitori di servizi.
Correggere le disuguaglianze e gli abusi
Il ministro ha giustificato la modifica citando la necessità di correggere "iniquità, ingiustizie e abusi" e di creare meccanismi "semplici, rapidi e stabili" per collegare i medici convenzionati al Servizio Sanitario Nazionale (SNS). Un rapporto di luglio del Consiglio delle Finanze Pubbliche ha rivelato che, nel 2024, la contrattazione dei servizi medici è cresciuta del 3,6% e ha generato una spesa di quasi 230 milioni di euro.
Chiusura programmata
La posizione del governo arriva il giorno in cui è stato rivelato che più di mille medici che forniscono servizi si stanno preparando a uno sciopero nei pronto soccorso quando entrerà in vigore il decreto che riduce la tariffa oraria.
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