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Quaest: la campagna governativa rappresenta una svolta sui social media; critiche a Motta

Quaest: la campagna governativa rappresenta una svolta sui social media; critiche a Motta

La campagna guidata dal governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) con lo slogan “noi contro loro” e che affronta la questione dell’aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie (IOF) rappresenta oggi una “vittoria del governo sulle reti”, secondo l’inchiesta Quaest pubblicata questo venerdì 4.

“Il momento politico rappresenta un punto di svolta nello scontro di narrazioni e mobilitazioni sui social media e indica una tendenza diversa rispetto alla prima metà dell’anno, quando il consenso per il governo Lula era in calo”, sottolinea il rapporto dell’indagine.

Dal 25 giugno, la campagna per il boicottaggio dei parlamentari ha guadagnato terreno e ha ricevuto oltre 300.000 menzioni solo con l'hashtag "Nemici del popolo". Il numero di menzioni sull'argomento ha raggiunto i 4,4 milioni tra il 24 giugno e questo venerdì, l'equivalente di 18.000 volte all'ora.

Fin dall'inizio degli scontri tra i poteri esecutivo e legislativo, il sentimento è stato prevalentemente contrario al Congresso, con il 61% di persone che hanno criticato e solo l'11% che ha menzionato attacchi al governo quando si trattava di tassazione.

Il Presidente della Camera dei Deputati, Hugo Motta (Repubblicani-PB), è il principale bersaglio dei sostenitori del governo, con l'8% delle citazioni. Secondo il sondaggio, questa attenzione riflette "una personalizzazione delle critiche al Congresso, incentrata su figure associate a decisioni impopolari". La narrazione ha acquisito ulteriore forza mobilitando temi di privilegio e di distanziamento dalla popolazione.

I termini più citati dalla campagna contro l'abolizione delle tasse, prima di Motta, erano "Nemici del popolo", con il 18%, e "Congresso di Mamata", con il 13%.

Lula non è al centro della controversia tra i poteri pubblici, che è finita in tribunale su richiesta della Procura Generale (AGU) nel tentativo di ribaltare la decisione del Congresso. Venerdì scorso, il ministro Alexandre de Moraes, della Corte Suprema Federale (STF), ha stabilito che i rappresentanti si riuniranno il 15, presso la Corte Suprema, per cercare di raggiungere una conciliazione sulla questione.

Secondo Quaest, solo il 15% delle citazioni del Congresso menziona Lula. "Inoltre, il presidente ha avuto il 45% di citazioni in tono positivo, contro solo il 31% di citazioni negative – un risultato significativamente più positivo rispetto ad altre controversie", afferma l'istituto.

In termini di volume di post, i parlamentari del governo hanno pubblicato più post rispetto ai membri dell'opposizione, una dinamica che differisce da precedenti controversie, come il caso dello scandalo di appropriazione indebita dell'INSS. 119 parlamentari della base di Lula sono stati responsabili di 741 post, pari a quasi il 50% del totale. D'altra parte, 378 post sono stati pubblicati da 112 parlamentari dell'opposizione. Il sondaggio ha inoltre individuato 79 parlamentari centristi, responsabili di 218 post sui social media.

IstoÉ

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