Morte durante lo sciopero. INEM: non bisogna isolare il fallimento

Il presidente dell'INEM (Istituto Nazionale di Medicina d'Urgenza) ritiene che la morte di un uomo a Pombal durante lo sciopero dell'istituto, che ha portato a un procedimento disciplinare contro un tecnico di emergenza preospedaliera e un medico, sia un fallimento che "non può essere isolato individualmente". In un'intervista al quotidiano Público , Sérgio Janeiro sottolinea che quella è stata una giornata segnata da "problemi di comunicazione e di instradamento delle chiamate" e che tutto "ha contribuito al mancato funzionamento del servizio".
L'Ispettorato Generale delle Attività Sanitarie (IGAS) ha concluso che la morte dell'uomo di 53 anni, residente a Pombal, "si sarebbe potuta evitare se i soccorsi fossero stati forniti in tempi ragionevoli". Il rapporto ha inoltre evidenziato possibili errori da parte di un tecnico di emergenza preospedaliera e di un medico, lasciando all'INEM (Istituto Nazionale di Medicina d'Urgenza) il compito di avviare un procedimento disciplinare per accertare le responsabilità.
Secondo il presidente dell'INEM, attualmente supplente e uno dei tre candidati considerati dal Ministero della Salute per guidare l'istituzione, il procedimento disciplinare è ancora in fase di indagine. "È importante sottolineare ancora una volta che l'avvio di questo procedimento disciplinare non costituisce una presunzione di colpevolezza. Perché, come riportato nella relazione, si sono verificati anche ritardi nell'appello, che esulano dal controllo dell'INEM", ha dichiarato. "Ogni possibile inadempimento che possa essersi verificato in quella che è stata una giornata atipica deve essere contestualizzato, in cui coloro che si sono presentati al lavoro lo hanno fatto con enorme sacrificio e in condizioni molto avverse", ha aggiunto.
Interrogato sulla posizione del Ministero della Salute, che, sulla base del rapporto IGAS, ha individuato come causa presunti "comportamenti individuali" e "mancanza di diligenza", ha osservato che quanto accaduto in quella giornata "molto atipica" è ancora oggetto di indagine. "L'impatto dello sciopero è stato sproporzionato rispetto all'assenza di risorse umane. Ed è importante ricordare che i servizi minimi sono stati garantiti per la stragrande maggioranza della giornata. Ed è stato proprio nel garantire questi servizi minimi che sono emerse le maggiori difficoltà", ha osservato.
"Oltre allo sciopero, ci sono stati anche altri problemi di comunicazione e di instradamento delle chiamate che, uniti alla riconosciuta mancanza di motivazione tra i professionisti... in breve, tutto quel giorno ha contribuito al mancato funzionamento del servizio. Credo quindi che non si debba cercare di individuare un singolo problema. Bisogna affrontarli tutti, ma in una prospettiva costruttiva", ha sottolineato.
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