Non fare il mulo!

Prima dell'ingegneria genetica, gli esseri umani incrociavano già le specie. Il mulo è uno degli esempi migliori, un mammifero derivato dall'incrocio di un asino con una cavalla o di un asino con un cavallo. Fu utilizzato come cavalcatura da imperatori, medici e giudici, e come mezzo di trazione e trasporto affidabile per secoli, grazie alla sua docilità, resistenza e maneggevolezza. E soprattutto, per secoli, fu utilizzato per trasportare oggetti attraverso le latitudini del mondo lungo percorsi difficili o pericolosi. E se qualcosa andava storto, venivano facilmente scartati.
Nel contesto odierno, questa memoria è perdurata e si è adattata al contesto criminale. È proprio per questo che si parla di "muli" nel traffico internazionale di droga. Tuttavia, mentre la consapevolezza etica in questo crimine è stata pacificata e tutti sanno che il traffico di droga è proibito, un altro fenomeno sta assumendo proporzioni allarmanti che richiedono una consapevolezza diffusa: i "moneymule".
I money mule sono un attore chiave nel reato di riciclaggio di denaro, utilizzati dalle reti criminali per creare l'apparenza di un'origine legittima per i fondi prodotti attraverso crimini quali il traffico di droga, la prostituzione forzata, la schiavitù, la tratta di esseri umani, la criminalità informatica e la frode (tra gli altri crimini).
Questi criminali cercano di proteggersi dalle autorità di polizia e giudiziarie rimanendo nascosti e anonimi, sacrificando i lavoratori che non capiscono l'intero processo, attirati da offerte di lavori facili, con guadagni rapidi, che richiedono solo l'uso del loro conto bancario per ricevere e trasferire denaro, spesso sostenendo di essere società di investimento straniere o simili e che non ci sono rischi.
I criminali hanno un target preferito: studenti, disoccupati, persone che cercano di integrare il proprio basso reddito o nuovi arrivati. Nella quasi totalità dei casi, l'unico requisito è un conto bancario. E attualmente, le generazioni più giovani, dai 12 ai 21 anni, purché abbiano un conto bancario online, attirate da e-mail, pubblicità sui social media e passaparola da qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno, con l'eterna promessa di soldi facili, sono un bersaglio primario.
Gli istituti bancari dispongono di sistemi di controllo ben consolidati e in continua evoluzione; le autorità di polizia e giudiziarie vigilano, puntando a controllare e reprimere il reato di riciclaggio, la cui pena, è bene ricordarlo, è fino a dodici anni di carcere (esclusa la possibilità di ricorrere a mezzi diversivi come la sospensione provvisoria del procedimento).
D'altro canto, c'è un costo sociale, poiché una persona che intraprende questo procedimento penale può mettere a repentaglio le proprie possibilità di trovare un impiego futuro, venendo aggiunta alle liste dei sospettati e vedendosi impedito di utilizzare regolarmente il sistema bancario o di richiedere prestiti.
Chi si dice di non sapere e di non essere responsabile, razionalizzando il crimine, capisce di essere sfruttato, mentre il vero criminale rimane nell'ombra. Dobbiamo tutti essere parte di questo processo nella lotta contro la criminalità. A partire dal fornire maggiore alfabetizzazione ai più giovani e vulnerabili. In conclusione, non essere un mulo! #NonessereunMulo
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