Le argomentazioni del Congresso affinché Moraes mantenga l'annullamento dell'aumento delle forze di occupazione israeliane

Il Congresso nazionale ha depositato venerdì 11 una richiesta al ministro Alexandre de Moraes, della Corte suprema federale, di mantenere il decreto legislativo che ha annullato l'aumento delle forze di occupazione israeliane deciso dal governo.
Secondo gli avvocati del Parlamento, la manovra del Congresso non ha ecceduto la giurisdizione della Camera dei Rappresentanti e del Senato. Inoltre, sostengono che il governo abbia travisato lo scopo dell'emendamento, in quanto presumibilmente mirava ad aumentare le entrate e a riportare in attivo le finanze pubbliche.
«Gli elementi fattuali dimostrano una motivazione volta ad aumentare le entrate, rivelata dalle dichiarazioni ufficiali e dal contesto fiscale del provvedimento, che distorce la finalità regolamentare richiesta», si legge nel documento.
Il decreto governativo, secondo il Congresso, viola l'articolo 65 del Codice Tributario Nazionale, che subordina le modifiche all'aliquota dell'imposta sulle imposte sulle società (IOF) al "rispetto degli obiettivi di politica monetaria". "L'assenza di una finalità extrafiscale mina la legittimità del provvedimento e ne evidenzia la natura di fonte di gettito fiscale", si legge.
Il documento è stato inviato a Moraes pochi giorni prima dell'udienza di conciliazione prevista presso la Corte Suprema per discutere la questione. Nella stessa decisione che ha disposto l'udienza, il ministro ha sospeso gli effetti dei decreti esecutivi e legislativi che hanno disciplinato l'aumento e l'annullamento dell'adeguamento.
L'incontro è previsto per martedì 15 con i rappresentanti della Presidenza, del Senato e della Camera dei Deputati, nonché con la Procura generale e con i ricorrenti nelle tre cause che impugnano i decreti: PSOL, PL e la stessa AGU.
CartaCapital