Bullismo a scuola: un genitore su due teme che i figli subiscano violenze dai coetanei

Dopo la qualità dell’istruzione, la seconda preoccupazione più sentita dai genitori italiani è che i figli possano essere vittime di bullismo a scuola. Lo rivela lo studio “Stato dell’Educazione” condotto da Novakid, piattaforma educativa online specializzata nell’insegnamento dell’inglese, secondo cui il 44% dei genitori, quasi uno su due, teme che i propri figli non solo subiscano violenza tra pari, ma che non siano in grado di chiedere aiuto o di sapere a chi rivolgersi. La scuola, secondo gli intervistati, dovrebbe essere uno spazio sicuro e inclusivo, capace di garantire la crescita serena degli studenti, non solo dal punto di vista didattico ma anche relazionale ed emotivo.
Violenza tra pari e insicurezza scolastica
La ricerca, condotta a febbraio su 2.500 genitori in vari Paesi tra cui l’Italia (gli alti sono Polonia, Romania, Turchia, Cile, Colombia e Israele) evidenzia che il bullismo è oggi una delle principali fonti di ansia per le famiglie. Il 44% degli intervistati italiani lo indica come problema prioritario, seguito dall’esposizione a influenze negative (33%) e dalla mancanza di sicurezza fisica (29%). Per molti, la violenza tra coetanei e l’ambiente scolastico ostile non vengono adeguatamente contrastati, anche a causa della scarsità di personale qualificato come psicologi scolastici. Quasi un genitore su quattro (22%) si dichiara inoltre preoccupato per lo scarso interesse mostrato dalle scuole verso la salute mentale degli studenti.
Scuole poco preparate a rispondere al disagioSecondo lo studio, solo il 7% dei genitori valuta come “adeguato” il livello di sicurezza offerto dalle scuole italiane. Il 29% lo giudica “abbastanza buono”, mentre il 36% assume una posizione neutrale. Per il restante 28%, suddiviso tra chi dà un giudizio negativo e molto negativo, le istituzioni scolastiche non riescono a gestire in modo efficace le problematiche legate alla salute mentale e ai comportamenti aggressivi. La questione è tanto più grave se si considera che il bullismo avviene non solo tra i banchi, ma anche online, e spesso resta invisibile a lungo.
Psicologi scolastici insufficienti e ragazzi lasciati soliIl timore di molti genitori è che, in assenza di figure professionali pronte a intervenire, i bambini finiscano per affrontare da soli episodi di prevaricazione o violenza. In molti casi, i ragazzi non sanno a chi rivolgersi, oppure hanno paura di esporsi. Da qui la richiesta di rafforzare la presenza di psicologi a scuola e di costruire un sistema di sostegno accessibile e affidabile. Il fenomeno della violenza tra pari, spesso amplificato dal cyberbullismo, richiede un intervento sistemico che non può più essere rimandato.
Sicurezza, cosa chiedono i genitoriUna delle proposte più condivise tra gli intervistati riguarda l’investimento su figure di supporto, in particolare psicologi, e su strumenti in grado di riconoscere i segnali di disagio. Molti genitori chiedono l’introduzione di workshop per aiutare i ragazzi a gestire lo stress, le emozioni e i conflitti. Altri suggeriscono di rendere più accessibili materiali informativi, portali e linee di assistenza dedicate ai minori. La formazione continua per i docenti è considerata importante dal 34% del campione, mentre il 35% ritiene utile ampliare le attività extrascolastiche per favorire relazioni positive tra pari. Il 25% chiede un approccio più personalizzato nell'insegnamento e classi meno numerose, per permettere una maggiore attenzione ai segnali di disagio.
Insegnanti sovraccarichiDalle risposte emerge anche la consapevolezza che gli insegnanti, spesso primi a intercettare i segnali di malessere, non ricevono il supporto necessario. Alcuni genitori sottolineano come i docenti siano sovraccaricati e talvolta ritenuti responsabili di disfunzioni che invece dipendono da mancanze strutturali. Per questo, molti suggeriscono un approccio che coinvolga l’intera comunità scolastica, promuovendo la collaborazione tra famiglie, docenti e specialisti. Il 24% degli intervistati indica come essenziale il rafforzamento del rapporto tra scuola e famiglia per costruire ambienti davvero sicuri e accoglienti per i bambini.
Luce