Chiesto il processo per il sindaco di Venezia Brugnaro: è accusato di concorso in corruzione

La Procura ha formulato al gip la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e per gli altri indagati (erano in tutto 34) nell'inchiesta per corruzione, denominata "Palude”, che ha coinvolto il Comune della città lagunare.
Nella richiesta al gip, i pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini confermerebbero l'impianto accusatorio principale, con le ipotesi di corruzione nei confronti di Brugnaro, dei direttore generale e del vicecapo di gabinetto di Cà Farsetti, Morris Cerron e Derek Donadini, e dell'ex assessore Renato Boraso.
La vicenda che coinvolge Brugnaro riguarda le trattative con l'imprenditore di Singapore Chiat Kwong Ching per l'area dei "Pili" alle porte di Venezia, di proprietà dello stesso Brugnaro, e il blind trust che gestisce il patrimonio che il sindaco creò quando venne eletto.
Tra le molteplici accuse mosse a tutti gli indagati spiccano proprio quelle mosse al sindaco, ovvero il concorso in corruzione che coinvolge anche il magnate di Singapore Ching Chiat Kwong e i suoi collaboratori in merito alla vicenda della vendita, mai portata a termine, di 41 ettari dell'area di Pili che si affacciano dalla terraferma sulla laguna. Area acquistata da Brugnaro da imprenditore, prima di diventare sindaco, per 5 milioni di euro e ora intestata alla società Porta di Venezia ed entrata, come tutti i beni del sindaco in un blind trust nel 2017 per sfuggire alle polemiche su possibili conflitti di interessi.
La Repubblica