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Lega: Parigi ora anche contro gli Usa, si rassereni. Le Monde sottolinea il silenzio di Meloni

Lega: Parigi ora anche contro gli Usa, si rassereni. Le Monde sottolinea il silenzio di Meloni

Dopo le accuse di permalosità che ieri dal Meeting di Rimini il vicepremier Matteo Salvini ha lanciato nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron, e le precedenti uscite che sono costate la convocazione dell’ambasciatore italiano a Parigi, la Lega torna a stuzzicare l’Eliseo.

Lo fa per voce di Paolo Formentini, responsabile del dipartimento esteri di via Bellerio.

"Prima la reazione eccessiva alle semplici e rispettose opinioni di Matteo Salvini contro l'invio di soldati europei in Ucraina, ora l'attacco contro gli Stati Uniti a proposito di antisemitismo e la convocazione dell'ambasciatore – così il deputato – . La situazione internazionale è molto delicata e richiede buonsenso e sangue freddo: confidiamo che tutti ritrovino la necessaria serenità, e che a Parigi evitino di investire altro tempo per convocare gli ambasciatori di mezzo mondo".

Le Monde torna su Salvini

Intanto Le Monde torna sulla vicenda, dopo aver definito Salvini “uomo di estrema destra” e “vicino a Mosca”, oggi sottolinea “il silenzio” della premier Giorgia Meloni.

"Due giorni dopo la convocazione dell'ambasciatrice d'Italia al Quai d'Orsay, il vicepresidente del Consiglio italiano ha raddoppiato le critiche contro il presidente francese, presentato come un pericoloso guerrafondaio nella vicenda ucraina": così il quotidiano francese.

"Il posizionamento di Salvini - scrive ancora il quotidiano - mette in una situazione delicata la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, rimasta in silenzio sulla vicenda. Richiamando il ministro, che occupa uno spazio alla sua destra - scrive il quotidiano - rischia di dare l'immagine di una coalizione divisa e di apparire disposta a difendere il presidente francese".

"Il capo della Lega - conclude Le Monde - presenta Emmanuel Macron come il primo bellicista d'Europa di fronte ad un'opinione pubblica restia ad un impegno più pronunciato al fianco di Kiev, ma soprattutto all'indirizzo di un elettorato di destra per il quale rappresenta un vecchio spauracchio".

La Repubblica

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