L'ex presidente dell'Adif si reca alla Corte nazionale per testimoniare nel caso Koldo.

L'ex presidente dell'Adif, Isabel Pardo de Vera, è già presente alla Corte nazionale per testimoniare nel caso Koldo in quanto sospettata di aver agevolato l'assegnazione irregolare di appalti di lavori pubblici ad alcune imprese edili in cambio di tangenti.
L'ex Segretario di Stato per i trasporti è arrivata in Corte intorno alle 10:20, in vista dell'appuntamento con il giudice Ismael Moreno, che la interrogherà a partire dalle 11:00.
Accompagnata dal suo avvocato, Pardo de Vera è entrata in tribunale tra grande attesa da parte dei media e desiderosa di testimoniare davanti al giudice, che lunedì raccoglierà anche la testimonianza dell'ex direttore generale delle autostrade Javier Herrero.
Entrambi sono stati convocati dal giudice Ismael Moreno, dopo che quest'ultimo ha ordinato la perquisizione delle loro abitazioni il 26 giugno, in seguito all'apertura di un'indagine separata su cinque possibili reati: appartenenza a un'organizzazione criminale, corruzione, traffico di influenze, abuso d'ufficio e appropriazione indebita.
Pardo de Vera era già stato incriminato in precedenza dallo stesso magistrato per traffico di influenze e appropriazione indebita in relazione all'assunzione in due aziende pubbliche (Ineco e Tragsatec) di Jéssica Rodríguez, ex compagna dell'ex ministro José Luis Ábalos.
Per quanto riguarda i lavori pubblici, il giudice sta indagando se Pardo de Vera e Herrero abbiano assistito Ábalos, tramite il suo allora consigliere, Koldo García, affinché i contratti da loro pianificati "potessero essere completati con successo".
Il giudice sospetta anche l'"interesse" di Cerdán e Koldo nel promuovere Pardo de Vera al Ministero dei Trasporti. Secondo l'indagine, avrebbe "ripetutamente" favorito le imprese edili Acciona, Levantina Ingeniería y Construcción (LIC) e OPR. La promozione è avvenuta, ma non si è concretizzata fino a quando Ábalos non ha lasciato il Ministero dei Trasporti nel 2021.
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