Presidenti alla conferenza

La situazione si è calmata dopo la minaccia di boicottaggio da parte dei presidenti del PP alla conferenza presidenziale di Barcellona. Il governo ha finalmente ceduto e tutto ciò che le comunità autonome desiderano affrontare verrà discusso. Non ci saranno limiti alla riunione, sebbene il PSC riconosca che è troppo presto per discutere di finanziamenti, una delle questioni che il PP sta ponendo come condizione per non abbandonare la riunione.

Conferenza dei Presidenti a Santander, tenutasi lo scorso dicembre
C. Ortiz - Europa Press / Europa PressL'intenzione dei baroni era di arrivare a Barcellona, recarsi al Palau de Pedralbes, scattare una foto e incontrare il Re. Poi avrebbero abbandonato l'evento, piantando in asso Pedro Sánchez. Avevano il consenso di Genova, ma dato il cambio di programma, non c'erano più motivi per la loro assenza.
Anche la minaccia di protesta da parte del PP è stata un incentivo per la protesta di domenica.Non è la prima volta che si oppongono al governo negli ultimi mesi. Lo hanno fatto con i ministri María Jesús Montero e Félix Bolaños durante le riunioni settoriali, e sono stati molto vicini a boicottare l'incontro per la distribuzione dei minori immigrati, ma alla fine hanno partecipato.
Il Partito Popolare (PP) ha rivendicato il suo potere territoriale per aprire un nuovo confronto con il presidente spagnolo. I baroni sostengono che il regolamento della conferenza consente di modificare l'ordine del giorno su richiesta della maggioranza delle comunità autonome nel loro complesso. E il PP, che governa 13 comunità autonome, può proporre di discutere di finanza, energia e immigrazione.
Ma la minaccia di un'uscita dalla conferenza è stata anche un ulteriore incentivo – oltre a Leire Díez e al partito UCO – a incoraggiare la manifestazione di domenica. Un altro problema è la resistenza del governo a includere altre questioni su cui ora desidera evitare di sollevare polemiche. Il 30 giugno, il governo di Illa deve finalizzare il nuovo modello di finanziamento in discussione con i funzionari del Tesoro e concordato con l'ERC per l'investitura. Il governo non vuole che le regioni del PP minaccino di portare in tribunale il futuro sistema di finanziamento catalano, sebbene la questione non sia ancora iniziata.
Il PP ha il diritto di modificare l'agenda, ma ritirarsi dal forum di dialogo regionale non giova alle sue regioni. Sarebbe incomprensibile se queste comunità autonome avanzassero richieste all'Esecutivo. Junts ed ERC lo hanno già fatto dalla Generalitat, senza molto successo. Il PP rischia di fare il gioco di Vox, che cerca di enfatizzare le proprie contraddizioni chiedendosi come si possa etichettare il governo come "mafia" e poi sedersi al tavolo con loro.
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