Sheinbaum: ferma la difesa delle rimesse e il rifiuto dello stigma di Sinaloa

La presidente Claudia Sheinbaum Pardo , durante la sua visita a Mazatlán, Sinaloa, sabato scorso, ha rilasciato forti dichiarazioni politiche: un netto rifiuto di qualsiasi tassa statunitense sulle rimesse , la minaccia di mobilitazioni e una strenua difesa dell'immagine di Sinaloa di fronte alla stigmatizzazione.
Uno dei temi centrali del suo messaggio è stata la difesa delle rimesse inviate dai messicani dagli Stati Uniti, che, ha sottolineato, ammontano a 64 miliardi di dollari all'anno e costituiscono un pilastro fondamentale per l'economia di innumerevoli famiglie messicane.
"Se necessario, ci mobiliteremo. Non vogliamo tasse sulle rimesse", ha dichiarato il Presidente, definendo ingiusta qualsiasi misura che miri a tassare questi trasferimenti. Questa posizione non solo mira a proteggere una fonte di reddito vitale per il Paese, ma invia anche un chiaro segnale alle autorità statunitensi sull'importanza che il Messico attribuisce a questo flusso finanziario e al benessere dei suoi cittadini all'estero. La minaccia di mobilitazione sottolinea la serietà con cui il governo messicano affronterebbe qualsiasi tentativo di intaccare queste risorse. Questa fermezza può essere interpretata come una strategia per influenzare il dibattito politico negli Stati Uniti prima che vengano prese decisioni formali e, a livello nazionale, rafforza l'immagine di un leader che protegge gli interessi nazionali e quelli dei suoi cittadini più vulnerabili.
Nello stesso evento, in cui è stato lanciato il programma "Salute casa per casa" e sono state annunciate le "Farmacie del benessere", la presidente Sheinbaum ha dedicato una parte significativa del suo discorso al recupero dell'immagine di Sinaloa.
"Non permetteremo che Sinaloa venga stigmatizzata: è un popolo laborioso", ha affermato con enfasi. Ha sottolineato il ruolo cruciale dello Stato nella produzione agricola nazionale, definendolo "il granaio del Messico" e sottolineando che "senza mais non esiste Paese, e Sinaloa è il principale produttore".
Questo messaggio è particolarmente rilevante perché Sinaloa è stata storicamente associata ad attività di narcotraffico. La difesa presidenziale cerca di contrastare questa narrazione concentrandosi sul duro lavoro del suo popolo e sul suo contributo essenziale alla sovranità alimentare del Paese. Questa strategia comunicativa, soprattutto quando attuata all'interno dello Stato stesso e in un momento di prossimità a importanti operazioni di sicurezza (come la neutralizzazione di "El Perris"), sembra mirata a rafforzare il morale locale, a favorire una percezione più equilibrata della regione e ad attrarre investimenti, separando l'identità della popolazione dalle attività criminali.
"Se necessario, ci mobiliteremo; non vogliamo tasse sulle rimesse", ha affermato la presidente Claudia Sheinbaum.
Le dichiarazioni del presidente Sheinbaum a Mazatlán riflettono un programma politico che unisce la difesa degli interessi economici nazionali a una narrazione di rivendicazione sociale e regionale, il tutto inserito nella presentazione di programmi di assistenza sociale. La sinergia di questi messaggi mira a proiettare un'immagine di governance attiva, sensibile alle preoccupazioni dei cittadini.
Seguiteci sul nostro profilo X La Verdad Noticias e rimanete aggiornati sulle notizie più importanti del giorno.
La Verdad Yucatán