A Bologna l’innovazione sale a bordo di un laboratorio mobile

Un programma itinerante di attività educative che, attraverso strumentazioni tecnologiche e digitali, lavorerà sul rapporto tra digitale, scienza, società e ambiente, rafforzando le competenze e il pensiero critico di cittadine e cittadini, anche a rischio fragilità ed esclusione, sull’innovazione tecnologica e sulla scienza come strumenti democratici e di empowerment.
Ma anche un percorso di laboratori di divulgazione scientifica sui temi di frontiera dell’innovazione digitale e tecnologica per persone giovani e adulte, in grado di alimentare una visione critica e consapevole della scienza, dell’innovazione digitale e della conoscenza.
In estrema sintesi, la scienza e il sapere (leve strategiche di sviluppo e inclusione) salgono a bordo di un laboratorio mobile che, dal 2026, arriverà in modo diffuso su tutto il territorio di Bologna, rendendo accessibili tecnologie e conoscenze, e in modo inclusivo e creativo anche a chi solitamente è escluso o non ha facilmente accesso ai luoghi culturali e dell’innovazione più tradizionali della città.
Il progetto si chiama Officine mobili della conoscenza ed è un programma che unisce innovazione, divulgazione scientifica, cittadinanza attiva e democrazia, nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Fondazione Iu Rusconi Ghigi, Fondazione Golinelli e Tper.

«La collaborazione al progetto del Comune di Bologna Officine mobili della conoscenza ci consente di porci un obiettivo ambizioso», ha spiegato Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli, durante la presentazione dell’iniziativa, «raggiungere, nell’arco dei tre anni, oltre 61 mila studenti delle scuole primarie e secondarie del territorio metropolitano di Bologna e, grazie al coinvolgimento di insegnanti e famiglie, arrivare a un bacino complessivo di oltre 100 mila persone».
Competenze scientifiche e sensibilità umanistiche. I temi del percorso (dall’edutech alla cultura del dato, fino a intelligenza artificiale, machine learning, privacy, realtà virtuale e aumentata, cybersecurity, robotica e biotecnologie), ha aggiunto, «si inseriscono in un approccio olistico alla cultura, che unisce arte scienza e tecnologia, tipico di Bologna e pienamente rappresentativo della missione della fondazione. Un modello formativo che unisce competenze scientifiche e sensibilità umanistiche, preparando ragazze e ragazzi ad affrontare le sfide del futuro con uno sguardo aperto, critico e creativo».

In questo quadro, ha detto sempre Danieli, «la Fondazione Golinelli sostiene l’iniziativa con un contributo complessivo di 700 mila euro: 500 mila euro in kind, valore delle attività didattiche e formative messe a disposizione del progetto e offerte gratuitamente agli studenti e alla cittadinanza, e 200 mila euro destinati all’acquisto di tecnologie innovative per l’allestimento del motorhome».
Questo laboratorio mobile, entra nel dettaglio, «dotato di 30 postazioni individuali, e di alti spazi accessori, sarà innovativo e consentirà agli studenti di vivere le attività in prima persona, come protagonisti attivi di un percorso di scoperta e apprendimento. Grazie alla sua natura itinerante raggiungerà anche quei contesti che difficilmente potrebbero accedere a esperienze formative di questo livello, fungendo da percorso di orientamento e da contrasto al disagio educativo».
In apertura e nel testo testo foto di ufficio stampa Fondazione Golinelli
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