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Botulino, attivi protocolli sanitari in Calabria e Sardegna

Botulino, attivi protocolli sanitari in Calabria e Sardegna

- "A seguito di due importanti cluster di intossicazione botulinica che si sono verificati nelle ultime settimane in Sardegna e Calabria, il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ha immediatamente attivato tutti i protocolli sanitari". Lo rende noto lo stesso ministero in una nota.

"Il sistema di intervento - dice Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie - ha reagito prontamente garantendo ai pazienti l'accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita".

La rapidità dell'intervento, prosegue Campitiello, "è stata possibile grazie alla rete capillare della Scorta strategica Nazionale Antidoti e Farmaci (Snaf) e alla collaborazione sinergica di tutti gli enti coinvolti. Ricordo che gli alimenti a rischio di tossina botulinica sono le conserve casalinghe preparate sottovuoto, in olio o acqua e, raramente, si tratta di prodotti industriali. Ecco perché è importante rispettare le regole previste per la corretta e sicura preparazione e conservazione degli alimenti”.

L'Istituto Superiore di Sanità, riferisce il ministero, mantiene un ruolo centrale sia per la conferma diagnostica sui pazienti che per l'analisi degli alimenti sospetti. Il Centro Antiveleni di Pavia, riferimento nazionale per il ministero della Salute, ha centralizzato tutte le diagnosi in collaborazione con medici d'urgenza, neurologi e rianimatori. Gli antidoti salvavita sono stati prontamente distribuiti grazie alla collaborazione del Deposito Cri Militare di Cagliari; Marina Militare di Taranto; Guardia Costiera di Napoli e Ospedali San Camillo Forlanini.

L’Italia, prosegue il ministero della Salute, dispone di una rete di stoccaggio distribuita su tutto il territorio nazionale per garantire interventi rapidi. Prefetture, Forze dell'ordine, servizi 118 con elisoccorso e Croce Rossa collaborano costantemente per assicurare la tempestività dei trattamenti. Le indagini sui casi vengono condotte dai servizi per l'igiene degli alimenti delle ASL/ATS locali, supportati dal Sistema di allerta alimentare del ministero della Salute.

ansa

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